l’area

Area pilota Unità 1

L’area pilota dell’UdR di Roma Tre, all’interno del progetto PRIN COSTA|Med, si estende per circa 50 km lungo la costa laziale, tra Capo d’Anzio e il Circeo. Questa regione, caratterizzata da tratti sabbiosi alternati a rari affioramenti rocciosi, dove potrebbero rivelarsi particolarmente impattanti gli effetti del cambiamento climatico, come l’erosione costiera, la perdita di biodiversità e la riduzione delle risorse idriche.

Il territorio include zone fortemente urbanizzate e aree protette di grande valore, come il Parco Nazionale del Circeo, con le sue dune costiere, laghi salmastri e canali di bonifica, come anche la zona militare che si estende da Nettuno a Torre Astura. A queste si aggiungono testimonianze archeologiche significative, tra cui la Villa di Domiziano e le terme romane.

La combinazione di ambienti naturali, culturali e antropici rende questa fascia costiera un caso studio ideale per analizzare le vulnerabilità e definire strategie di adattamento replicabili in altre aree del Mediterraneo.

Area pilota Unità 2

L’UdR di Pescara considera come caso studio del progetto PRIN COSTA | Med la costa abruzzese medio-adriatica, caratterizzata dalla pervasività dei processi di urbanizzazione e dalla presenza di una densa rete di valori morfologici, paesaggistici, così come socioeconomici e culturali.  I processi trasformativi che hanno riguardano il litorale adriatico, in particolare negli ultimi cinquant’anni, hanno messo a rischio i sistemi insediativi costieri e il patrimonio culturale e ambientale esistente. In quest’ultimo sono infatti ricompresi le nove aree protette costiere e marine, i cinque siti di importanza comunitaria censiti dalla rete Natura 2000 e numerose aree di protezione della fauna e di interesse naturalistico e ambientale.

Il sistema costiero medio-adriatico va interpretato come un territorio a geometria variabile che si estende nell’entroterra costiero intercettando i nuclei urbani collocati sulla prima collina litoranea, il cui sviluppo risulta fortemente integrato con la costa e con l’economia del mare.

All’interno del macrocontesto abruzzese l’UdR prende in esame due contesti costieri (C1 – Pineto-Silvi, C2- Fossacesia-Vasto) individuati per la specificità delle dinamiche insediative ed evolutive e dei rischi e patrimoni in essi riconosciuti. Il primo, di circa 20 km, compreso tra il fiume Vomano e il Piomba, è caratterizzato da un tessuto insediativo compatto lineare – tipico della città adriatica – con prevalente destinazione turistica balneare, e dal passaggio della ferrovia adriatica. Nel contesto sono ricompresi anche l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano e fasce litoranee di pineta costiera. Il secondo contesto, C2, di circa 30 km, delimitato a nord dal fiume Sangro e a sud dall’area archeologica sottomarina di Vasto, è parte del tratto noto come Costa dei Trabocchi, caratterizzato dal ricco patrimonio naturale riconoscibile nelle riserve naturali della Lecceta litoranea di Torino di Sangro e di Punta Aderci (Vasto), che convive con opere infrastrutturali significative, attività industriali ed insediamenti costieri lineari fruiti prevalentemente in estate. La linea ferroviaria è in questo tratto dismessa e riqualificata come tracciato ciclo-pedonale, noto come Via Verde.

Nell’ambito della ricerca PRIN, l’indagine multiscalare dei livelli di rischio e delle risorse patrimoniali riconoscibili nei contesti di studio permette di evidenziarne le modalità di interazione ed evoluzione ricorrenti lungo il medio-adriatico.

Rizzi-Zannoni G.A. (1781). Atlante Geografico del Regno di Napoli. Cartografia delineata per ordine di Ferdinando IV [fonte: BnF Gallica – Catalogue Général Bibliothèque nationale de France]