Area pilota Unità 1
L’area pilota dell’UdR di Roma Tre, all’interno del progetto PRIN COSTA|Med, si estende per circa 50 km lungo la costa laziale, tra Capo d’Anzio e il Circeo. Questa regione, caratterizzata da tratti sabbiosi alternati a rari affioramenti rocciosi, dove potrebbero rivelarsi particolarmente impattanti gli effetti del cambiamento climatico, come l’erosione costiera, la perdita di biodiversità e la riduzione delle risorse idriche.
Il territorio include zone fortemente urbanizzate e aree protette di grande valore, come il Parco Nazionale del Circeo, con le sue dune costiere, laghi salmastri e canali di bonifica, come anche la zona militare che si estende da Nettuno a Torre Astura. A queste si aggiungono testimonianze archeologiche significative, tra cui la Villa di Domiziano e le terme romane.
La combinazione di ambienti naturali, culturali e antropici rende questa fascia costiera un caso studio ideale per analizzare le vulnerabilità e definire strategie di adattamento replicabili in altre aree del Mediterraneo.

Kiepert, H., Reimer, D. (1881). Carta corografica ed archeologica dell’Italia Ossia antico, Lazio, Campania, Sannio, con parti meridionale della Sabinia ed Etruria. Eseguita sotto la direzione di Enrico Kiepert. [fonte: Bibliothèque nationale de France, département Cartes et plans, GE D-17247].
Area pilota Unità 2
L’UdR di Pescara considera come caso studio del progetto PRIN COSTA | Med la costa abruzzese medio-adriatica, caratterizzata dalla pervasività dei processi di urbanizzazione e dalla presenza di una densa rete di valori morfologici, paesaggistici, così come socioeconomici e culturali. I processi trasformativi che hanno riguardano il litorale adriatico, in particolare negli ultimi cinquant’anni, hanno messo a rischio i sistemi insediativi costieri e il patrimonio culturale e ambientale esistente. In quest’ultimo sono infatti ricompresi le nove aree protette costiere e marine, i cinque siti di importanza comunitaria censiti dalla rete Natura 2000 e numerose aree di protezione della fauna e di interesse naturalistico e ambientale.
Il sistema costiero medio-adriatico va interpretato come un territorio a geometria variabile che si estende nell’entroterra costiero intercettando i nuclei urbani collocati sulla prima collina litoranea, il cui sviluppo risulta fortemente integrato con la costa e con l’economia del mare.
All’interno del macrocontesto abruzzese l’UdR prende in esame due contesti costieri (C1 – Pineto-Silvi, C2- Fossacesia-Vasto) individuati per la specificità delle dinamiche insediative ed evolutive e dei rischi e patrimoni in essi riconosciuti. Il primo, di circa 20 km, compreso tra il fiume Vomano e il Piomba, è caratterizzato da un tessuto insediativo compatto lineare – tipico della città adriatica – con prevalente destinazione turistica balneare, e dal passaggio della ferrovia adriatica. Nel contesto sono ricompresi anche l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano e fasce litoranee di pineta costiera. Il secondo contesto, C2, di circa 30 km, delimitato a nord dal fiume Sangro e a sud dall’area archeologica sottomarina di Vasto, è parte del tratto noto come Costa dei Trabocchi, caratterizzato dal ricco patrimonio naturale riconoscibile nelle riserve naturali della Lecceta litoranea di Torino di Sangro e di Punta Aderci (Vasto), che convive con opere infrastrutturali significative, attività industriali ed insediamenti costieri lineari fruiti prevalentemente in estate. La linea ferroviaria è in questo tratto dismessa e riqualificata come tracciato ciclo-pedonale, noto come Via Verde.
Nell’ambito della ricerca PRIN, l’indagine multiscalare dei livelli di rischio e delle risorse patrimoniali riconoscibili nei contesti di studio permette di evidenziarne le modalità di interazione ed evoluzione ricorrenti lungo il medio-adriatico.

Rizzi-Zannoni G.A. (1781). Atlante Geografico del Regno di Napoli. Cartografia delineata per ordine di Ferdinando IV [fonte: BnF Gallica – Catalogue Général Bibliothèque nationale de France]